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Il progetto LIGHT ON è finanziato dal Programma Diritti Fondamentali e Cittadinanza della Commissione Europea, di cui persegue l’obiettivo di combattere il razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo.
LIGHT ON (gennaio 2013 – dicembre 2014) si propone di combattere la normalizzazione del razzismo e delle immagini e abitudini ad esso collegate con strumenti diretti alla comunità, ma anche ai professionisti che si occupano di far rispettare la legge, attraverso un approccio preventivo e partecipativo che chiamerà tutti ad accendere i riflettori sulla discriminazione, e a contrastarla.
Obiettivo generale del progetto è di contribuire allo sviluppo di una cultura che stigmatizzi il razzismo sottolineandone il disvalore sociale, e promuovere un ruolo attivo dei singoli individui nel contrastare il razzismo, la xenofobia e le altre forme di intolleranza. LIGHT ON punta i riflettori sulla pericolosa normalizzazione delle immagini ed espressioni razziste nelle società europee, promuovendo un approccio comunitario che coinvolga tutte le parti sociali: cittadini, vittime, operatori, autorità e forze dell’ordine.
Coerentemente con le priorità del programma e della Direzione Generale Giustizia della Commissione Europea, LIGHT ON:
Il progetto applica un approccio preventivo al razzismo, si concentra sui destinatari rendendoli capaci di riconoscere la discriminazione e diffonde modelli positivi attraverso un sistema di comunicazione di altissimo impatto che oltre agli strumenti tradizionali include un wiki, un sistema di segnalazione che si serve dei social network e un video documentario. Le azioni utilizzano l’approccio di immedesimarsi nelle vittime e nelle comunità; LIGHT ON si concentra nell’aggravante discriminatoria dei crimini d’odio e sul modo in cui queste immagini, implicite o esplicite, sono percepite e sul loro disvalore sociale per le vittime e i cittadini.
Al fine di moltiplicare l’impatto delle attività, il progetto si concentra su attori-chiave, come le forze dell’ordine, le autorità giudiziarie e le organizzazioni della società civile, per migliorare la loro capacità di diventare oppositori attivi dei crimini razzisti nel sistema giudiziario, offrire supporto a vittime e testimoni di azioni discriminatorie che di per se non costituiscono un crimine e promuovere la capacità dei cittadini di denunciare questo tipo di crimini.
La comunità europea contro i simboli razzisti e discriminatori sarà creata e rinforzata coinvolgendo attori che per ruolo e modalità di lavoro agiscono in contesti differenti: gli attori più competenti affronteranno tutti gli aspetti legati al rafforzamento di una società attiva basata sul principio della coesistenza delle diversità e rifiuto del razzismo. L’approccio congiunto perseguito dal partenariato si avvale di un’analisi scientifica delle manifestazioni tipiche e nascoste e della loro percezione sociale (ricerca europea); fornisce agli attori-chiave un kit di strumenti per migliorare la loro capacità di riconoscere il disvalore sociale di un comportamento discriminatorio e di contrastarlo in maniera corretta (attraverso un modulo di formazione e la sua sperimentazione con attori-chiave transnazionali, lo smart toolbox) e predispone una consulta di rappresentanti dell’antidiscriminazione che valuta la replicabilità degli strumenti prodotti e che verifica anche che le attività rispondano in maniera efficace alle situazioni di discriminazione.
La ricerca transnazionale, il modello di formazione, lo smart toolbox contro il razzismo e il sistema di denuncia di casi di discriminazione sul web saranno coadiuvati dall’istituzione di antenne nazionali (in Italia, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Regno Unito) responsabili di far crescere la comunità di contrasto al razzismo a livello locale. Ogni antenna nazionale parteciperà alla ricerca e alla realizzazione di un video che sarà usato nella campagna di sensibilizzazione europea.